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lunedì 7 giugno 2010

SAPORI DI CALABRIA: I FUNGHI (tratto dal n.02 del Magazine)

Quando l’estate è al termine e iniziano le prime piogge, le terre di Calabria vengono invase da appassionati più o meno esperti ( fungiari o funciari ) che si dedicano alla ricerca di funghi. La Calabria grazie alla diversità del territorio e della vegetazione è molto ricca di funghi di ogni tipo. Per raccoglierli, non occorre solo conoscere le stagioni di raccolta, ma anche l’habitat. Ci sono, infatti, funghi che nascono solo in uno specifico tipo di vegetazione (ad esempio bosco di conifere, bosco misto, pascoli, ecc.), in un particolare tipo di terreno (calcareo, torboso, ecc.) oppure occorre la presenza di un determinato albero (ad esempio, il pino laricio, il castagno, ecc.). Territori molto ricchi di funghi sono la Sila, le Serre, ma in generale tutta la Calabria, sia nelle zone più alte che in quelle a poche centinaia di metri dal livello del mare. Funghi tipici di questi territori sono il Porcino, che è il re dei funghi, il Boleto edule che ha il cappello molto convesso, bruno e carnoso, con carne bianca, molto comune in estate ed in autunno specialmente dopo una pioggia, il Prataiolo che ha un profumo penetrante e un gusto delicato che si trova spesso nei prati umidi e nei boschi, l’Ovolo buono o Amanita cesarea che è uno dei più saporiti funghi mangerecci, con cappello liscio color tuorlo d’uovo e lamelle e gambo color giallo chiaro, il Gallinaccio con cappello imbutiforme color arancione e l’interno gialliccio, comune nei querceti e nei castagneti, gli Spagnoli con cappello (detto mitra) quasi sferico e conico, bruno, bucherellato e gambo liscio, bianchiccio e cavo, che crescono facilmente nei boschi di castagno, querce, pioppo, con cappello e gambo color nocciola, il Lactarius deliciosus, detto volgarmente “rosito” per il suo colore rosa-arancione, è uno dei funghi più noti e ricercati in Sila, cresce esclusivamente nei boschi di conifere, il Suillus luteus chiamato “vavusu” per la “bava” che ricopre la cuticola del suo cappello ed è della famiglia dei porcini,il Macrolepiota procera è detto “mazza di tamburo” o “coculino” per la sua forma inizialmente ovoidale, il Calvatia utriformis, detto “piritu i lupu”, è un fungo di forma sferica di colore bianco simile ad una pallina da ping-pong che non sempre viene raccolto per il suo sapore particolare non apprezzato da tutti.
La pratica della ricerca deve essere doverosamente rispettosa della natura, il sottobosco non deve essere danneggiato, così come i funghi non desiderati debbono essere lasciati al loto ciclo naturale. Tutti dovranno avere la massima cura nel portare con sè per la raccolta cestini, per permettere alle spore di depositarsi e dare vita alla nascita di nuovi funghi. Grazie alla abbondante presenza, i funghi in Calabria sono molto utilizzati nella cucina e allo stesso tempo la lavorazione del fungo come prodotto tipico ha una grossa importanza.
Lucia Palma

1 commento:

  1. Interessante argomento e brava l'autrice, mi pare di conoscerla. Farà strada. :)

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