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lunedì 7 giugno 2010

USI E COSTUMI: “L’AFFRUNTATA” (tratto dal n.02 del Magazine)

Uno dei simboli della devozione popolare del Vibonese è l’Affruntata, una rappresentazione vangelica delle apparizioni di Gesù Cristo alla Madonna. Detta comunemente anche Compruntata, o Confrunta, o Comprunta, o Svelata, si svolge annualmente il giorno di Pasqua per le strade di Vibo, ma anche in paesi come Acquaro e Soriano Calabro, il Lunedì dell’Angelo a Dasà, il martedì ad Arena, a Zammarò frazione di San Gregorio d’Ippona, la manifestazione si svolge la domenica successiva alla Santa Pasqua. L’Affruntata  si svolge anche nel Reggino, a Bagnara Calabra, a Rizziconi, a Polistena, e in altri paesi. Nella sua linearità plastica e nel silenzio del dramma che viene solo rappresentato, l'interpretazione dell'Affruntata è che Gesù non solo non apparve anzitutto a Maria, ma che Giovanni l'evangelista, il discepolo prediletto, cui il Maestro aveva affidato la Madre, sia il mediatore di questo incontro e l'annunciatore della vittoria del Figlio sulla morte. L'Affruntata, l'incontro, è una antichissima espressione scenica, una sacra rappresentazione della resurrezione che ci arriva dal medioevo anche se ha radici precristiane e che racconta, con una intensa partecipazione corale, i riti di passaggio della primavera, della rinascita e del ciclo vitale dei campi. I tre personaggi classici dell'Affrontata sono San Giovanni, il Cristo Risorto e la Madonna ammantata di nero. Le tre statue vengono posizionate all'interno del paese in luoghi prefissati non visibili tra loro, poi s'inizia con il percorso rituale di San Giovanni che, con un andamento in crescendo, porta all'incontro di Maria con Cristo Risorto. Il velo nero della Addolorata cade e la Madonna appare vestita di rosa o di bianco o di azzurro, colori della rinascita. Il momento culminante dell'incontro si completa con il suono delle campane a festa, il volo di colombe bianche ed una lunga processione di ringraziamento per le vie del paese. La rappresentazione popolare vuole che Maria rifiuti di credere per ben due volte, solo al terzo annuncio, ormai convinta, segue Giovanni e corre verso l'incontro del Figlio proveniente dalla parte opposta. Ma l'antico evento di religiosità popolare che si svolge ogni anno il giorno di Pasqua, non è solo ritualità, tradizione popolare e folklore. Come ogni altro evento che investe tutta la comunità il rituale è anche un enorme contenitore di messaggi, di segni, di simboli e di codici che, attraverso il non detto e la metafora, possono creare un gergo e comunicare e predire dell'altro. Ad esempio, nell'Affruntata il tempo di più forte tensione avviene proprio nel momento dell'incontro. Quando una delle statue cade a terra all'interno dello svolgimento del rituale questo viene letto come segno molto negativo. Per le tradizioni del popolo sono elementi simbolici che rimandano a previsioni foriere di buie premonizioni di eventuali disgrazie per tutta la comunità.
Valeria Branca

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